Assegno unico figli: la guida

Assegno unico e universale in vigore
In vigore dal 31 dicembre 2021 l’assegno unico e
universale per i figli. Pubblicato sulla Gazzetta ufficiale
del 30 dicembre 2021 e in vigore dal giorno successivo, il
decreto legislativo n. 230 del 21 dicembre 2021 (sotto
allegato) attua quanto stabilito dalla legge n. 46 del 2021,
che a marzo scorso ha delegato il Governo ad adottare
misure a sostegno dei figli a carico attraverso l’assegno
unico e universale (Auuf).
Leggi Assegno unico dal 2022 per i figli fino a 21 anni
Il decreto riordina, semplifica e potenzia le misure
finalizzate a sostenere le famiglie con figli a carico,
grazie appunto all’assegno unico e universale.
Ricordiamo che l’assegno unico e universale è una delle
misure introdotte dalla manovra 2021, destinata alle
famiglie con determinati requisiti economici e con figli a
carico, ossia quelli che fanno parte del nucleo familiare in
base all’indicatore ella situazione economica equivalente
(ISEE) o in base ai dati auto-dichiarati nella domanda.
Cos’è l’assegno unico per i figli
L’assegno unico per i figli è una misura voluta fortemente
dalla Ministra della Famiglia Elena Bonetti e rientrante nel
Family Act. Gli obiettivi che si vogliono perseguire con
questa misura sono fondamentalmente tre:
favorire la natalità;
sostenere la genitorialità;
promuovere soprattutto l’occupazione femminile.
Si chiama assegno universale perché si fonda sul
principio universalistico, che prevede l’attribuzione
dell’aiuto a tutti i nuclei familiari con figli, nei limiti
naturalmente delle risorse disponibili. L’assegno infatti
viene modulato in base all’ISEE del nucleo familiare e
all’età dei figli a carico.
Perché “assegno unico”?
Si chiama “assegno unico” perché al suo interno sono
comprese tutte le detrazioni, gli incentivi, gli assegni, gli
sgravi e i mini bonus già previsti per le famiglie italiane con
figli, che resteranno attivi fino all’entrata a regime dell’assegno unico e universale.
La misura ha infatti lo scopo di sostituire l’assegno ai
nuclei familiari con almeno tre figli minori, l’assegno di
natalità, il premio alla nascita, il fondo di sostegno alla
natalità, le detrazioni fiscali contemplate dal Testo Unico
delle imposte sui redditi per i figli a carico, l’assegno per il
nucleo familiare e gli assegni familiari contemplati dal TU.
A chi spetta
L’assegno unico e universale è destinato alle famiglie con
prole e viene riconosciuto a partire dal settimo mese di
gravidanza fino al compimento dei 21 anni, limite di età
che non è previsto se il figlio è disabile.
Viene riconosciuto a entrambi i genitori nella stessa
misura, altrimenti spetta a chi esercita la responsabilità
genitoriale. In presenza di una crisi coniugale che porta
alla separazione o al divorzio, se i coniugi non si
accordano, l’assegno spetta al genitore presso cui sono
affidati i figli.
Requisiti di accesso
Hanno diritto ad accedere all’assegno unico e universale i
soggetti che presentano congiuntamente i seguenti
requisiti:
possesso della cittadinanza italiana o di uno Stato
membro dell’Unione europea o famigliare di questi o
titolare del diritto di soggiorno UE, o cittadino non UE
in possesso del permesso per soggiornanti di lungo
periodo o titolare di permesso unico di lavoro o di
ricerca per un periodo superiore a sei mesi;
assoggettamento al pagamento dell’imposta sul
reddito nel territorio italiano;
residenza o domicilio nel territorio italiano;
residenza attuale o passata in Italia per almeno due
anni, anche se non in modo continuativo, o titolarità
di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, o
determinato di almeno sei mesi.
A quanto ammonta l’assegno unico
L’importo dell’assegno unico e universale varia al variare
dall’ISEE del nucleo familiare e alla presenza al suo interno
di più figli o di figli con disabilità.
L’importo dell’assegno base è maggiorato rispetto a
quello previsto per i figli minorenni e per quelli di maggiore
età a carico se ricorrono le seguenti ipotesi:
se nascono altri figli dopo il secondo;
se le madri hanno un’età inferiore ai 21 anni;
se nascono figli con disabilità (le maggiorazioni
variano in base all’età del figlio);
se in famiglia ci sono più di 4 figli è riconosciuta una
maggiorazione forfettaria di 100 euro;
se il reddito non supera i 25.000 euro e in presenza di
altri requisiti, per i primi tre anni di erogazione della misura, le maggiorazioni servono a garantire la
graduale transizione alla nuova misura.
Da quando decorre l’assegno
Le domande potranno essere inoltrate tramite l’INPS o gli
Istituti di patronato a partire dal 1° gennaio 2022 e poi dal
primo giorno di ciascun anno. L’erogazione per il 2022
inizierà a marzo 2022.
Alla domanda deve essere allegata la certificazione ISEE
per ottenere l’importo mensile più adeguato alla
situazione familiare. Inoltrata la domanda l’erogazione è
riconosciuta a partire dal mese successivo, salvo casi
particolari e l’accredito dell’importo avviene sull’IBAN del
beneficiario o con bonifico domiciliato.
Assegno diretto per i figli maggiorenni
L’assegno unico per i figli maggiorenni, dai 18 ai 21 anni
può essere corrisposto in via diretta al figlio.
Costoro però possono godere dell’assegno unico se
risultano iscritti a un corso professionale o di laurea, se
svolgono tirocinio o un’attività lavorativa retribuita con uno
stipendio annuo complessivo non superiore agli 8000
euro, se sono occupati nel servizio civile o se risultano in
stato di disoccupazione e in cerca di un lavoro presso un
centro per l’impiego.
Misure compatibili con l’assegno
L’assegno unico e universale è compatibile con il reddito
di cittadinanza, anche se ai fini della determinazione del
suo ammontare si tiene conto della quota del beneficio di
cittadinanza spettante. Chi percepisce il reddito di
cittadinanza non è necessario che faccia domanda
apposita. L’INPS in questi casi procederà d’ufficio.
La misura inoltre è compatibile con gli aiuti erogati dalle
Regioni, dalle province autonome di Trento e di Bolzano e
dagli altri enti locali.
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