Il nuovo limite di velocità di 30 km/h

Il nuovo limite di velocità di 30 km/h

Mattarella evidenzia di aver “proceduto alla
promulgazione soprattutto in considerazione della
rilevanza del provvedimento nella difficile congiuntura
economica e sociale”, ma al contempo ha invitato “il
Governo a vigilare affinché nel corso dell’esame
parlamentare dei decreti legge non vengano inserite
norme palesemente eterogenee rispetto all’oggetto e alle
finalità dei provvedimenti d’urgenza” e ha rappresentato
al Parlamento “l’esigenza di operare in modo che l’attività
emendativa si svolga in piena coerenza con i limiti di
contenuto derivanti dal dettato costituzionale”.
In effetti, le modifiche aggiunte in sede parlamentare non
sono affatto di poco conto: tra le novità appaiono quelle
relative al conferimento delle funzioni di prevenzione ed
accertamento delle violazioni ai divieti di sosta, la
definizione di strade e corsie ciclabili e di zone
scolastiche, la possibilità dei comuni di istituire il doppio
senso ciclabile, le semplificazioni procedurali in materia di
omologazione di taxi, NCC e veicoli di linea nonché per le
modifiche alle caratteristiche dei veicoli, e in materia di
patenti di guida. Diverse disposizioni sono dirette a
tutelare, nella circolazione, i conducenti di velocipedi.
Sono inoltre presenti disposizioni di semplificazione
amministrativa, abrogazione di norme incompatibili e
proroga di termini (in materia di visita e prova e revisione
e di documento unico di circolazione) nonché in materia
di segnaletica stradale.
Strade urbane ciclabili e limite di
velocità a 30 km/h
All’interno del Codice della Strada, come modificato dal
D.L. Semplificazioni, viene tra l’altro introdotta la nuova
definizione di “strade urbane ciclabili” e relative corsie.
La “Strada urbana ciclabile” viene definita come quella
strada urbana ad unica carreggiata, con banchine
pavimentate e marciapiedi, con limite di velocità non
superiore a 30 km/h, definita da apposita segnaletica
verticale ed orizzontale, con priorità per i velocipedi (ad
es. biciclette ed atri veicoli ad esse equiparati).
Pertanto, lungo tali strade ciclabili è previsto un limite di
velocità pari a 30 km/h anche nelle città e dunque i
Comuni potranno in tali tratti rallentare la circolazione
riducendo il limite di 50 km/h attualmente previsto. Ad
avanzare la proposta tesa a consentire ai Comuni di
ridurre il limite di velocità nei centri urbani era stata ANCI
(Associazione Nazionale Comuni Italiani) al fine di
“tutelare e garantire la sicurezza nelle aree urbane”.
L’istituzione delle strade ciclabili sarà possibile su strade
urbane e non su quelle exgtraurbane, precisamente il
Comune potrà provvedervi “in tutte quelle aree con
caratteristiche infrastrutturali che lo consentono, con
eccezione delle principali arterie di scorrimento”.
Doppio senso ciclabile
Anche su sulle strade urbane ciclabili (oltre che su strade
urbane di quartiere, strade locali e itinerari ciclopedonali)
i Comuni potranno, con ordinanza del sindaco, stabilire il
‘doppio senso ciclabile’ ove il limite massimo di velocità
sia inferiore o uguale a 30 km/h ovvero su parte di una
zona a traffico limitato.
Ciò consentirà ai velocipedi di circolare anche in senso
opposto all’unico senso di marcia prescritto per tutti gli
altri veicoli, lungo la corsia ciclabile per doppio senso
ciclabile presente sulla strada stessa. Tale facoltà potrà
essere esercitata anche sulle strade riservate alla
circolazione dei veicoli adibiti a servizi pubblici di
trasporto, purché non siano presenti binari tramviari a
raso e a condizione che, salvo situazioni puntuali, il
modulo delle strade non sia inferiore a 4,30 m.
Le altre novità
Il provvedimento ha anche definito la “Zona scolastica”
quale zona urbana in prossimità della quale si trovano
edifici adibiti ad uso scolastico, in cui è garantita una
particolare protezione dei pedoni e dell’ambiente,
delimitata lungo le vie di accesso dagli appositi segnali di
inizio e di fine.
Nelle zone scolastiche urbane potrà essere limitata o
esclusa la circolazione, la sosta o la fermata di tutte o di
alcune categorie di veicoli in orari e con modalità definite
con ordinanza del Sindaco.
Altre importanti innovazioni introdotte del provvedimento
riguardano, inoltre, la possibilità di installare autovelox
nei centri abitati, anche nelle strade urbane diverse dai
viali a carreggiate separate.
Per approfondimenti: Autovelox in città e multe in mano ai
netturbini: ecco la riforma
Un provvedimento del Sindaco, inoltre, potrà conferire
funzioni di prevenzione e accertamento di tutte le
violazioni in materia di sosta nell’ambito delle aree
oggetto dell’affidamento per la sosta regolamentata
ovvero a pagamento, aree verdi comprese, a dipendenti
comunali o delle società private e pubbliche esercenti la
gestione della sosta di superficie a pagamento o dei
parcheggi.
Le funzioni di prevenzione e accertamento di tutte le
violazioni in materia di sosta o di fermata connesse
all’espletamento di tali attività potranno essere conferire
anche a dipendenti comunali o a dipendenti delle aziende
municipalizzate o delle imprese addette alla raccolta
dei rifiuti urbani e alla pulizia delle strade

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